Tradizioni

‘A Madonne jesce ‘e nnove

Scritto da Annarita Pascale

Anche se Pagani non fa parte dei paesi vesuviani ma dei “dintorni” merita comunque la nostra attenzione per un evento in particolare che lo caratterizza: la processione della Madonna delle galline.

Secondo una tradizione orale e popolare diffusa e presente in tutto il territorio campano, quella delle “Sette sorelle”, la Madonna delle Galline é la terza.

Spesso la leggenda ha molti punti di contatto con la storia tanto che non sempre é facile comprendere il limite che separa la realtà dalla fantasia. E’ il caso anche della Madonna celebrata in questa festa, il cui nome é circondato da un alone di mistero.

Nonostante il santuario fosse già celebre nel 1499, solo nel Settecento fu qualificato con il nome “delle galline”; tuttavia questo nome appare sicuramente più caro agli abitanti di Pagani.

Gli studiosi hanno formulato diverse ipotesi basandosi su testimonianze e avvenimenti storici che pare siano legati a quest’antica tradizione e solo due sono le più accreditate.

La prima é quella sostenuta da Villani secondo cui il titolo trae origine dal ritrovamento di una tavoletta su cui era dipinta l’immagine di Maria del Carmelo, grazie a delle galline che razzolavano la terra secondo il loro costume sempre allo stesso punto; proprio in quel luogo, poi, sarebbe stato edificato il santuario. Era l’ottava di Pasqua.

Secondo l’altra ipotesi, il titolo della Madonna delle galline e il relativo culto trarrebbe origine dall’offerta di galline e, in genere di volatili che veniva e viene tuttora tributata alla Madonna.

Al di là del mistero, resta la tradizione che da oltre quattro secoli si ripete ogni anno.

La festa della Madonna delle galline oggi dura circa una settimana. Ma l’importanza di questa festa si può ridurre a due particolari eventi che hanno luogo il Venerdì in Albis e la prima domenica dopo Pasqua, come quasi tutte le altre feste,quella di Pagani, é scandita in due momenti fondamentali: uno costituito dalle manifestazioni liturgiche; l’altro rappresentato dai balli, dai canti e dal cibo.

Chiuso dal lunedì al venerdì , il Santuario della Madonna delle galline si riapre per i fedeli nel tardo pomeriggio del venerdì in albis: é l’inizio della festa.

E’ una scena superba quella che si riapre ogni anno nella dolce quiete del pomeriggio del venerdì ; il piazzale antistante la chiesa,via via, già due ore prima delle 18:00, va sempre più riempiendosi di devoti, fino a raggiungere il pieno per il momento dell’apertura. All’improvviso le porte si spalancano, le campane squillano a gloria, la banda suona a festa, e colombe spiccano il volo verso le altezze della chiesa, nel cielo esplodono i fuochi d’artificio e i bigliettini di pace.

La gente inonda il Santuario tutto illuminato. La statua della Vergine appare sul ricchissimo trono in tutta la sua maestà e bellezza. L’altro momento importante della festa é quello che generalmente ha luogo nel pomeriggio, contemporaneamente alla funzione religiosa, cioé quello comunitario per eccellenza che vede la tammurriata indiscussa protagonista.

La domenica dopo Pasqua,l’appuntamento é alle 8:45 ma la processione inizia alle 9:00 e termina in tarda serata. Contrariamente alle normali processioni, questa si sottrae al classico schema. Tutto é spontaneo e popolare. All’uscita del santuario nel tripudio della folla si lanciano colombi alla Madonna, qualcuno va a posarsi sulla statua, sul bambino, tra i fulvi capi senza lasciarsi impaurire dai mortaretti che vengono sparati lungo le strade.

La gente fa ala al singolare corteo oppure guarda dai balconi, lanciando fiori e coriandoli, ricavati dalla carta delle uova pasquali, che creano eccezionali riverberi nel cielo annebbiato dal fumo e dal profumo di carciofi arrostiti. Attraversa e si ferma in molti cortili dove viene accolta con festosa devozione. Quando poi la processione arriva in uno dei quartieri “storici” di Pagani, il cortile Califano, si assiste ad un altro rituale,quello dell’apertura del tosello.

Contemporaneamente alla processione, dalle ore 15:00 procedono le tammurriate.

Verso le ore 20 la Madonna arriva in piazza Sant’Alfonso, dove il Superiore dei Redentoristi le dona una coppia di galline. Gesto che ricalca quello che era solito compiere Sant’Alfonso. Come ringraziamento della donazione, i fedeli oggi tolgono due colombi dai piedi della Madonna e li offrono alla comunità religiosa Alfonsiniana. A questo punto inizi il viaggio di ritorno verso il Santuario. Finita la festa sacra,continua quella profana: i tammorrari, che si riuniscono nei vari cortili per la veglia al proprio tosello, continuano le loro esibizioni spontanee fino al mattino del giorno successivo quando,alle 6 circa, inizia una processione che porta tutti davanti alla chiesa per deporre le tammorre ai piedi della Madonna.

La Madonna resta esposta alla venerazione per 8 giorni.

Venerdì 13 aprile 2007
ore 18,00 APERTURA DEL SANTUARIO
Corteo dei Tammorrari

Domenica 15 aprile 2007
ore 9,00 USCITA PROCESSIONE DELLA MADONNA DELLE GALLINE 
(a Maronna jesc’ e nnove)
Piazza B. D’Arezzo – Santuario

Lunedì 16 aprile 2007
ore 6,00 CORTEO DELLA DEPOSIZIONE DELLE TAMMORRE AI PIEDI DELLA MADONNA
Piazza B. D’Arezzo Santuario Madonna delle galline
ore 17,30
CONVEGNO ANTROPOLOGICO IL RITO E IL MITO
Via Amendola Tosello Casa e l’Ara

Autore

Annarita Pascale

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