Salute & Benessere

Rinite allergica, Il buon giorno si vede dal mattino

Scritto da Nello Collaro

Indagine Eurisko sulle allergie respiratorie : momento critico al risveglio E’ al mattino il momento peggiore per la rinite allergica, problema che interessa il  19% degli italiani, in prevalenza donne, concentrandosi tra i 14 e i 44 anni. La sintomatologia è assolutamente fastidiosa : circa il 60% delle persone che ne è afflitto va incontro a raffiche di starnuti, la metà presentacongiuntivite, un terzo fa i conti con il naso che cola ( rinorrea ), e un individuo su cinque ha il naso ostruito.
Le ripercussioni sulla qualità della vita sono evidenti: il 53% dei soggetti allergici rende meno di quanto vorrebbe sia sul lavoro che a casa, oltre a mostrare molta più irritabililità..
Lo studio condotto da Eurisko su un campione di 14.000 italiani , oltre a confermare la costante tendenza all’aumento del numero dei casi, pone l’attenzione sulla cronobiologia della malattia con particolare riferimento al riscontro, confermato dagli intervistati, secondo cui “la mattinata è rovinata”.

Questa osservazione era già stata fatta agli albori della medicina : già nel 1880 il medico francese Armand Trousseau pubblicava un articolo che riferiva della maggiore incidenza e gravità alla mattina dei sintomi della rinite allergica .
L’indagine segnala, inoltre, una “cattiva” abitudine: per trattare la rinite, nonostante sia un disturbo cronico, si tende a far a meno del medico. -Un errore che può condurre, da un lato,ad un pericoloso fai da te farmacologico, dall’altro alla cattiva gestione della malattia – come ci spiega Claudio Cricelli, Presidente della Società italiana di Medicina Generale, che aggiunge – Il medico di base è fondamentale nel trattamento di questa patologia per limitare l’impatto negativo sulla qualità della vita del paziente, attraverso le terapie più sicure ed efficaci- .
La terapia della rinite deve mirare a garantire il “buon risveglio” : la riduzione dell’impatto sulla qualità della vita e, al contempo, il controllo farmacologico dei sintomi nelle ore in cui questi sono più pesanti da sopportare, si considerano oggi quali obiettivi chiave nella terapia della rinite. Il trattamento prevede in prima istanza il ricorso agli antistaminici , in particolare a quelli di seconda generazione che, oltre ad essere più efficaci, sono più sicuri e non presentano quegli effetti indesiderati , come la sonnolenza, tipici dei presidi terapeutici analoghi ma ormai vecchi. In particolare, tra i farmaci ad azione antistaminica, quelli a base di desloratadin ( è questo il nome del principio attivo ) presentano un profilo farmacologico particolarmente interessante ai fini di assicurare una copertura protratta per 24 ore , favorendo già dal mattino un efficace controllo dei sintomi; infatti il farmaco ha una emivita sistemica significativamente prolungata ( emivita: valore che esprime il tempo di attività nel circolo sanguigno di un principio attivo, ndr ), fattore che consente di mantenere gli effetti per l’intera giornata pur con un’unica somministrazione quotidiana.


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Autore

Nello Collaro

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