Salute & Benessere

Smettere di fumare : quanto mi pesa!

Scritto da Nello Collaro

Molti ci provano, ma con i primi chili presi ricominciano a fumare

Il Prof. Carlo Cipolla sfata una convinzione. Che spesso è un scusa .

O così ? … O così ? …


… NON E’ COSI’!


Norberto F. è disperato, o almeno così appare,

“… è da oltre due mesi che non tocco più le sigarette! Sì, sono uno di quei 500mila italiani che dopo la Legge voluta dall’ex ministro Sirchia, ha deciso di dare un taglio alle bionde. Ma sto ingrassando, mi è cambiato il metabolismo. Io non ho voglia di stare a stecchetto …”

Non riteniamo di esagerare se immaginiamo che , proprio adesso, Norberto stia divorando una …sigaretta . Quella taglia in più proprio non gli va giù !


Perché chi smette di fumare mangia di più?


Ne parliamo con il Prof. Carlo Cipolla , cardiologo dell’ Istituto Europeo di Oncologia di Milano, autore, tra l’altro, di un interessante libro sul tema,
Perché smettere di fumare, Ed. Sperling&Kupfer.



Secondo l’eminente clinico ” …non centra nulla il metabolismo, come vorrebbe una errata leggenda metropolitana. La verità è che nelle persone che smettono di fumare viene a migliorare la funzione delle mucosa della lingua, della bocca e delle vie digerenti, dunque si riattiva il senso del gusto. Contestualmente si libera il centro cerebrale della fame, precedentemente inibito dalla nicotina.
Tuttavia – insiste il Prof. Cipolla – si può evitare di ingrassare. E senza grosse privazioni. Non è corretto parlare di diete speciali : occorre semplicemente adottare alcuni accorgimenti alimentari. Soprattutto nei primi tempi.


Il controllo da esercitare a tavola quando si decide di rinunciare alla sigaretta è di tipo qualitativo, non quantitativo. Esistono, infatti dei cibi che possono essere assunti in quantità libera, cucinati a piacere, fino a sazietà e consumati anche fuori pasto. Così come, però, esistono dei cibi da escludere, a volte totalmente.

Il via libera va agli alimenti, come carne o formaggi che inducono solo un ridotto incremento della glicemia ( cioè la concentrazione di glucosio nel sangue ) : sono cibi con pochi zuccheri, che non vengono assorbiti velocemente.


Il divieto scatta per quelli che, al contrario, hanno un indice glicemico alto e provocano un brusco aumento della glicemia : dallo yogurt alla pasta .Sono banditi anche i tipi di frutta che inducono, a fine pasto, una fermentazione in grado di complicare il processo digestivo e rallentare la perdita di peso, come i mandarini, ma non le arance .


Questo non è assolutamente un regime alimentare sbilanciato, perché la verdura, da mangiare di ogni tipo e in abbondanza, compensa la privazione di certi carboidrati.


Va aggiunto un potenziamento dell’attività fisica, per eliminare gli ormoni dello stress, che aumentano con l’interruzione del fumo, e possono indurre a mangiare compulsivamente, per compensare l’assenza di nicotina e favorire la ritenzione idrica.”
-Rielaborato da ” OK. La salute prima di tutto ” RCS –

Autore

Nello Collaro

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