Ogni anno vengono prodotti nel mondo circa 14 milioni di tonnellate di polistirolo, un materiale molto leggero, composto per il 95% di aria, ma che occupa volumi giganteschi. Attualmente non è conveniente riciclarlo poiché ciò che se ne ricava è un prodotto di qualità nettamente inferiore difficilmente riutilizzabile. Gli scienziati dell’ università di Dublino sono riusciti però ha risolvere il problema convertendo il polistirolo, attraverso un processo di riscaldamento, in un olio che a sua volta viene ingerito da un tipo particolare di batteri chiamato Pseudomonas putida i quali lo trasformano definitivamente in una plastica biodegradabile chiamata PHA (polyhydroxyalkanoates). Il materiale smette così di essere un inutile ingrombo e diventa invece facilmente riutilizzabile per applicazioni legate, ad esempio, alla biomedicina.
fonte: Live Science