Storia

L’argenteria pompeiana regalata al Louvre

Scritto da Anna Paduano

1895: un tesoro a Boscoreale. La sontuosa villa di Lucio Cecilio Giocondo viene riportata alla luce e, con essa, tutti i suoi tesori. Questa è la straordinaria notizia che l’archeologia ottocentesca fu entusiasticamente felice di annunciare. Ma qual è la sua storia? La cosiddetta Pisanella era una vasta contrada collinare. Attualmente tale zona comprende Via Settembrini, Via Cerotta, Via Tufano ed altre piccole stradine. Tutte caratterizzate dalla presenza di masserie e case coloniche. Le strade oggi sono invase da case popolari (Piano Napoli), che hanno completamente stravolto l’aspetto agricolo della zona. Proprio in contrada Pianella sorge l’antica villa di Lucio Cecilio Giocondo, ereditata nel 1894 dall’onorevole Vincenzo De Prisco.

OLYMPUS DIGITAL CAMERADopo varie opposizioni, nel 1895, De Prisco riesce a far terminare gli scavi e riportare totalmente alla luce il sito. E’ questo il momento in cui il contadino privato dell’onorevole, che si occupava di coltivare i suoi appezzamenti di terreno, fece la sensazionale scoperta. 110 pezzi all’incirca di argenteria pompeiana e 1000 monete d’oro. De Prisco, anche grazie all’aiuto del contadino, riuscì con abili mosse a sviare la sovrintendenza e a vendere illegalmente i pezzi all’estero. La prima offerta, da parte del De Prisco, fu al museo parigino del Louvre. Tuttavia, la Parigi del 1895, logorata dalle guerre antiprussiane, non poteva permettersi di acquistare un tesoro di così inestimabile valore. Fu un noto banchiere parigino ad acquistare l’ argenteria pompeiana a prezzo esorbitante e successivamente, a donarla al museo parigino del Louvre. Ancora oggi, il nostro tesoro è custodito lì, lontano dal sito originario, lontano dal luogo in cui natura, arte e storia si fondono per rendere inconfondibile negli anni la realtà napoletana.

Autore

Anna Paduano

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